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Con i Gesuiti alle origini dell’astrofisica italiana

Roma fino al 13 febbraio

La Compagnia lancia la mostra «Magistri Astronomiae dal XVI al XIX secolo» e un volume con il carteggio Secchi-Tacchini (1861-1877). La rassagna è allestita in via del Tritone 132, a Roma, presso la Fondazione Sorgente Group, e resterà aperta fino al 13 febbraio 2015.

L’Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana «vanta un patrimonio unico di testimonianze dell’attività intellettuale dei Gesuiti del Collegio romano, della cui biblioteca lo Stato italiano incamerò circa 30mila volumi nel giugno 1873, andando a costituire il nucleo della nascente Biblioteca nazionale centrale di Roma. L’Archivio conserva ancora tuttavia preziose documentazioni delle attività di ricerca condotte dall’Osservatorio astronomico del Collegio romano. Personalità quali i gesuiti Cristoforo Clavio (1583-1612), padre del calendario gregoriano, e Pietro Angelo Secchi (1818-1878), fondatore della spettroscopia astronomica, vengono ora ricordate attraverso una mostra e una tavola rotonda». Lo annunciano i promotori della mostra «Magistri Astronomiae dal XVI al XIX secolo», aperta al pubblico da domani, ripercorre il confronto scientifico tra Clavio e Galilei attraverso le lettere autografe dei due studiosi, i disegni, le mappe stellari che trovano compimento nei globi celesti, gli strumenti scientifici del XVI e XVII secolo, ponendo le basi «per le grandi scoperte scientifiche e astronomiche degli ultimi quattro secoli».
Il percorso storico arriverà fino «all’astronomo gesuita P. Angelo Secchi, direttore dell’Osservatorio del Collegio romano». Tutto questo «testimonia il ruolo di primo piano svolto in quei secoli dalla Compagnia di Gesù nel favorire la crescita e la diffusione del sapere. Manoscritti appartenenti all’Archivio storico recentemente restaurati grazie al finanziamento della Fondazione Sorgente Group, strumenti scientifici del Museo astronomico e copernicano dell’Inaf-Osservatorio astronomico di Roma, e il globo celeste della Biblioteca nazionale centrale di Roma sono inserite nel percorso espositivo».
L’esposizione è presso lo spazio espositivo della Fondazione Sorgente Group (via del Tritone, 134 – Roma) fino al 13 febbraio 2015. L’ingresso è gratuito.
E un ulteriore tassello completa questo mosaico: esce infatti il volume “Alle origini dell’astrofisica italiana. Il carteggio Secchi-Tacchini, 1861-1877”. Secchi è considerato, sottolineano i promotori, «il padre dell’astrofisica per i suoi studi pionieristici di spettroscopia applicata ai corpi celesti e per la prima classificazione spettrale delle stelle. Il volume ripropone il suo carteggio con il palermitano Pietro Tacchini, conservate dall’Archivio della Gregoriana (214 lettere) e dall’Osservatorio di Arcetri (136 lettere), il quale mette in evidenza lo straordinario sodalizio umano e scientifico venuto a crearsi tra due personalità pur tanto diverse tra loro».

Attraverso di esso si può ricostruire «la storia dei primi sviluppi dell’astrofisica in Italia (e non solo) attraverso un approccio di grande modernità».

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